Produzione saggistica e scolastica
Il mio primo saggio, di intonazione più lirica che critica, fu pubblicato nel 1957, a Milano, con il titolo “L’onorevole Gaetano Ciocchi nella luce della poesia”. Ne propongo qui la breve pagina conclusiva: “Fu in un grigio giorno d’autunno. Il figlio abbassò le palpebre esauste sui vostri occhi cerulei; inginocchiato accanto al vostro letto, continuava a parlarvi. Davanti all’ingresso della vostra casa, uno stuolo di orfane dell’orfanatrofio “S. Giuseppe” di Cascano, fece ala al passaggio della bara e cominciò a recitare le preghiere dei morti. Sul sagrato una schiera di uomini illustri, compagni di lotte e di ardimenti, fratelli nella fede in una vita di ideali, vi circondarono in religioso silenzio. Un giovane di gentili sensi, che sperimentò più volte l’apertura della vostra anima, Ferdinando Maina, da Casale di Carinola, salutandovi per l’ultima volta, singhiozzò come un fanciullo. Poi dormiste in pace nel vecchio cimitero, al di là del cancello consunto,dove ai primi accenni della vecchiezza talvolta solitario sostaste, pensosa l’anima saggia. La vostra casa è oltre la collina brulla: lontana. Ma la chiesetta bianca di San Felice è così vicina che la voce tinnula della sua campanella, consegnata al vento, giunge netta nelle chiare aurore fino ai vostri cipressi.
Chi fu quel poeta che scrisse : “ La vita non è che il sogno di un sogno; la realtà è svegliarsi altrove”?
Il secondo saggio pubblicato a Napoli nel 1971 in una collana di grande prestigio, a cura del sodalizio “Gli amici del libro italiano” con il titolo “Presenze dannunziane nella lirica del ‘900”, è un’accurata ricognizione sull’eredità del Pescarese sui poeti e prosatori venuti dopo di lui.
Il terzo saggio, pubblicato a Napoli per conto dell’Università S. Orsola Benincasa è un’analisi del romanzo “La compromissione” di Mario Pomilio, sostegno all’ipotesi di un’ispirazione esistenziale, assai più che socio-politica del volume.
Il quarto saggio, pubblicato dalla rivista “La brigata”, è la ricostruzione dell’itinerario poetico di Libera Carelli, valente autrice, oggi ingiustamente dimenticata.
Il quinto testo saggistico, di tipo prevalentemente espositivo, è una riflessione sul volume “Che cosa è la letteratura ?”di Raffaele Sirri.
Altri saggi sono: “Kierkegaard e la categoria dell’esistenza”, ancora in fase di revisione e perfezionamento; “Il concetto di Provvidenza di Giambattista Vico nell’interpretazione di Paolo Brezzi”; “Marcello Villucci ed io”, omaggio ad una vecchia amicizia.
Ho dedicato decine di saggi brevi ad autori come Antonio Villani, Sergio Campailla, Carmine Di Biase, Paolo Sipala, Enzo Striano, Giuseppe Centore, Gioacchino Paparelli ecc.
Lo scritto dedicato a Gioacchino Paparelli, mio amico e conterraneo, lo riporto qui per intero.
Per la scuola di ogni ordine e grado ho scritto molto: l’antologia per le scuole medie inferiori in 3 volumi, realizzata in collaborazione con Raffaele Sirri e intitolata “Giornale come…”; una fortunata grammatica della lingua italiana “L’italiano com’è” uscita in varie edizioni presso la casa editrice il Tripode e poi presso la “Simone Libri”; un’antologia ad uso dei bienno delle scuole medie superiori pubblicata dal “Tripode” con il titolo “Ieri e l’oggi dell’uomo”.
Un discorso a parte merita una larga storia della letteratura italiana “L’eredità letteraria” in 7 tomi, da me realizzata con la preziosa collaborazione di mia figlia Fiammetta, che ha curato con estrema accuratezza e sensibilità l’analisi testuale del settore antologico. A pubblicare quest’opera ha provveduto la casa editrice “Simone” di Napoli.
Ho scritto centinaia di recensioni e prefazioni per testi di letteratura creativa o di varia umanità.
Come presidente di giuria in diversi premi letterari ho redatto personalmente la scheda di motivazione relativa ai testi vincenti. Ne propongo qui di seguito 3 esemplari.
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